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Visualizzazione dei post da aprile, 2018

Detesto ciò che mi istruisce soltanto

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“D'altronde detesto Tutto ciò che mi istruisce soltanto Senza ampliare O eccitare immediatamente la mia attività.” Johann Wolfgang Goethe

Non hai ancora finito di ardere

“Comincia sempre da te; in tutte le cose e soprattutto con l’amore. Amore è portare e sopportare se stessi. La cosa comincia così. Si tratta veramente di te; tu non hai ancora finito di ardere; devono arrivarti ancora altri fuochi finché tu non abbia accettato la tua solitudine e imparato ad amare.” C. G. Jung

Amore lacerato

“Non voglio un amore a metà , lacerato, spaccato in due.  Ho lottato e sofferto così tanto che mi merito qualcosa di complesso, intenso, indistruttibile.” Frida Kahlo

Ernie di solitudine

“Nell'anima si formano ascessi di rancore tumori d'impazienza ernie di solitudine. Il problema è che mancano i chirurghi dell'anima.” M. Benedetti

Menti strane e cuori vissuti

“Io mi cibo di menti strane, cuori vissuti e di anime diverse. Non mi piacciono gli esseri normali, quelli li trovi ovunque.” L. DaolioIo

Battersi per la libertà del proprio intelletto

❝ E questo credo:  che la mente del singolo individuo, libera di esplorare ovunque, è la cosa più preziosa del mondo. E per questo sono pronto a battermi:  per libertà dell'intelletto di imboccare qualsiasi direzione desideri, senza dettami.  E contro questo devo battermi:  qualsiasi idea, religione o governo che limiti o distrugga l'individuo.  Questo è ciò che sono e ciò che voglio." — John Steinbeck,  La valle dell'Eden

Prigione del tempo

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❝ Nel vano, ora, un silenzio esterrefatto, grave di tutte le cose insensate e informi, che stanno nell'inerzia mute e impenetrabili allo spirito. Fu un attimo, ma l'eternità.  Vi sentii dentro tutto lo sgomento delle necessità cieche, delle cose che non si possono mutare: la prigione del tempo; il nascere ora, e non prima e non poi; il nome e il corpo che ci è dato; la catena delle cause; il seme gettato da quell'uomo: mio padre senza volerlo; il mio venire al mondo, da quel seme; involontario frutto di quell'uomo; legato a quel ramo; espresso da quelle radici." — Luigi Pirandello,  Uno, nessuno e centomila  (Parte III, III)

Appartengo a ciò che non esiste

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❝ Non ho mai voluto essere altro che un sognatore.  Non ho mai concesso attenzione a coloro che mi parlavano della vita.  Sono appartenuto solo a ciò che non esiste dove io esisto e a ciò che non ho mai potuto essere. — Fernando Pessoa,  Il libro dell'inquietudine: di Bernardo Soares

I miei luoghi deserti

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❝  Non mi fanno paura coi loro spazi aperti  E vuoti fra le stelle dove non è stirpe umana,  Quando io posso da me così vicino a casa  Far paura a me stesso con i miei luoghi deserti. — Robert Frost, versi tratti dalla poesia  Luoghi deserti

Tragico errore di un destino cieco

❝ «Non credo che troverò pace finché non mi sarò fatto una ragione delle cose» proseguì Larry gravemente.  Esitò. «È molto difficile da dire in parole. Appena ci provi ti senti in imbarazzo.  Dici a te stesso: “Chi sono io per logorarmi la testa su questo e quello e quell'altro? Forse sono solo un presuntuoso saccente. Non sarebbe meglio andare per la via battuta, e lasciare che capiti quello che capita”.  E poi pensi a un ragazzo che un'ora prima era pieno di vita e di allegria, ed è là steso, morto;  è tutto così crudele e assurdo.  È difficile non chiedersi cosa sia la vita e se ha un senso e se è tutta un tragico errore di un destino cieco». — W. Somerset Maugham,  Il filo del rasoio

Non assoggettrò il mio gusto al giudizio concorde del pubblico

❝ […] ma io sono io, e non assoggetterò il mio gusto al giudizio concorde del pubblico.  Se una cosa non mi piace, non mi piace, ecco;  e nulla al mondo me la farà piacere per scimmiottatura,  perché piace a gran parte dei miei contemporanei, o perché fanno finta che piaccia.  I miei gusti e le mie antipatie non possono seguir la moda. — Jack London,  Martin Eden

La tua tenera anima non voglio mortificare

Non capirsi è terribile non capirsi e abbracciarsi, ma benché sembri strano, è altrettanto terribile capirsi totalmente. In un modo o nell’altro ci feriamo. Ed io, precocemente illuminato, la tenera tua anima non voglio mortificare con l’incomprensione, né con la comprensione uccidere. Poesie d’amore   (Newton Compton, 1986) trad. it. E. Pascucci Evgenij A. Evtušenko

Il vivere di un consumato Amore

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Solo l’amare, solo il conoscere conta, non l’aver amato, non l’aver conosciuto.  Dà angoscia  il vivere di un consumato amore.  L’anima non cresce più. Ecco nel calore incantato della notte che piena quaggiù tra le curve del fiume e le sopite visioni della città sparsa di luci, scheggia ancora di mille vite, disamore, mistero, e miseria dei sensi, mi rendono nemiche le forme del mondo, che fino a ieri erano la mia ragione d’esistere. Annoiato, stanco, rincaso, per neri piazzali di mercati, tristi strade intorno al porto fluviale, tra le baracche e i magazzini misti agli ultimi prati. Lì mortale è il silenzio: ma giù, a viale Marconi, alla stazione di Trastevere, appare ancora dolce la sera. Ai loro rioni, alle loro borgate, tornano su motori leggeri – in tuta o coi calzoni di lavoro, ma spinti da un festivo ardore i giovani, coi compagni sui sellini, ridenti, sporchi. Gli ultimi avventori chiacchie

Con Anima e Corpo, ti stringo a me

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Quelle mani che si avvinghiavano a lei di notte, Le sentiva innumerevoli, non cercava Di dar loro un volto. Le occorreva Non sapere, desiderando non essere. Anima e corpo, per stringere le vostre dita, unire le vostre labbra Davvero occorre l’approvazione degli occhi? Pensano i nostri occhi, che il linguaggio obbliga A sventare senza posa troppi inganni! Psiche aveva amato che il non vedere Fosse come il fuoco quando avvolge L’albero di qui degli altri mondi della folgore. Eros, lui desiderava tenere tutto quel volto Tra le mani, non l’abbandonava Che con vivo rammarico ai capricci del giorno. L’ora presente  (Mondadori, 2013), trad. it. F. Scotto

Nostra Italia 🇮🇹 25 Aprile

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“Ci siamo battuti e ci battiamo perché i giovani diventino e restino sempre uomini liberi, pronti a difendere la libertà e quindi la loro dignità.   Nei giovani noi abbiamo fiducia. Certo, vi sono giovani che oggi ''contestano'' senza sapere in realtà che cosa vogliono, cioè che cosa intendono sostituire a quello che contestano. Contestano per contestare e nessuna fede politica illumina e guida la loro ''contestazione''.  Oggi sono degli sbandati, domani saranno dei falliti. Ma costoro costituiscono una frangia della gioventù, che invece si orienta verso mete precise e che dà alla sua protesta un contenuto politico e sociale. Ecco perché noi anziani guardiamo fiduciosi ai giovani e quindi al domani del popolo italiano. Ad essi vogliamo consegnare intatto il patrimonio politico e morale della Resistenza, perché lo custodiscano e non vada disperso: alle loro valide mani affidamo la bandiera della libertà e della giustizia sociale